La lesione SLAP: cos'è?
La lesione SLAP (superior labral anterior to posterior) alla spalla rappresenta un problema comune tra gli atleti e le persone attive fisicamente. Infatti, essa è considerata una delle lesioni traumatiche più diffuse che compromettono le prestazioni degli individui che ne sono affetti. Essa si manifesta attraverso un coinvolgimento della cuffia dei rotatori e del labbro glenoideo in sede di spalla, che può causare un dolore intenso e una limitata gamma di movimento. Sebbene possa derivare dall’esercizio fisico intenso come il lancio e il sollevamento dei pesi, la lesione SLAP può anche essere legata ad altri fattori di invecchiamento e usura della cuffia dei rotatori. Nel presente articolo, saranno descritti in dettaglio i sintomi, le cause, i fattori di rischio, le opzioni di trattamento e le possibili complicanze della lesione SLAP alla spalla.
Diagnosi, sintomi e trattamento della SLAP Lesion
La diagnosi della lesione SLAP viene effettuata attraverso una combinazione di esami fisici, imaging radiologici e test funzionali. Una volta effettuata la diagnosi, il trattamento può variare da fisioterapia e riposo a interventi chirurgici a seconda della gravità del danno. I sintomi possono includere dolore alla spalla, dolore durante l’uso della spalla, debolezza muscolare nella spalla e rumore o scricchiolio durante il movimento della spalla. I trattamenti non chirurgici si concentrano sulla riduzione del dolore e dell’infiammazione, sull’aumento della mobilità e sulla riparazione dell’articolazione attraverso esercizi di rafforzamento e stretching. In caso di lesioni più gravi, può essere necessario un intervento chirurgico per riparare il danno. In conclusione, la diagnosi tempestiva della lesione SLAP è cruciale per una corretta gestione del trattamento. Un protocollo terapeutico mirato e personalizzato, comprendente un’adeguata riabilitazione e, in alcuni casi, un intervento chirurgico, può portare a una completa ripresa delle funzioni della spalla.
Tempi di recupero della Lesione SLAP
La lesione SLAP (Superior Labrum Anterior to Posterior) nella spalla può richiedere un lungo periodo di recupero, in particolare se si opta per un trattamento conservativo. I tempi di recupero dipendono dalla gravità della lesione e dalle modalità di trattamento scelte. È possibile affrontare la lesione SLAP con fisioterapia, ma a volte può essere richiesta anche la chirurgia. In generale, il periodo di recupero dopo l’intervento chirurgico può durare da 4 a 6 mesi e richiede molti mesi di riabilitazione. Durante tale periodo, il paziente deve sottoporsi a una serie di esercizi per migliorare la forza e la flessibilità della spalla coinvolta. Un fisioterapista può aiutare a personalizzare un programma di riabilitazione e a monitorare miglioramenti e progressi nel recupero.
Lesione SLAP: quali esercizi evitare?
La lesione SLAP, come visto sopra, (Superior Labrum Anterior to Posterior) è una lesione della cartilagine e del tessuto fibroso al di sopra della spalla che può causare dolore e instabilità durante i movimenti della spalla. È importante evitare soprattutto in fase acuta esercizi movimenti che possono causare ulteriori danni. Gli esercizi da evitare includono gli esercizi che sollecitano la presa “overhead” come ad esempio il sollevamento pesi sopra la testa, sollevamento pesi con i manubri a braccia tese, esercizi di tirata, gli esercizi con le catene e le trazioni alla sbarra. Questi esercizi possono esercitare una pressione sulla spalla e causare un’ulteriore lesione. Inoltre, è importante evitare i movimenti di rotazione e torsione della spalla. Si dovrebbero eseguire esercizi a bassa intensità, preferibilmente sotto la supervisione di un fisioterapista, per aiutare a ripristinare la forza e la funzionalità della spalla senza causare ulteriori danni.
Risultati a lungo termine della riparazione artroscopica delle lesioni SLAP di tipo II nello sport: valutazione del ritorno al livello di gioco preinfortunio e fattori critici di rischio per complicanze
Nel mondo dello sport, dove ogni atleta cerca di raggiungere il massimo delle proprie prestazioni, le lesioni articolari rappresentano un ostacolo significativo.
In questo studio, di cui sono autore, sono stati reclutati in strutture private 250 atleti con diagnosi di lesioni SLAP che colpisce principalmente: pallavolisti; tennisti e giocatori di basket.
L’età media di tutti i pazienti era di 21±6 anni; 187 maschi (74,8%) e 63 femmine (25,2%).
Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad un protocollo riabilitativo della durata di 6 mesi così composto:
– per ridurre l’infiammazione, i pazienti hanno ricevuto crioterapia e farmaci steroidei;
– il movimento passivo in acqua a 34/35°C è stato utilizzato nel 1° mese per trattare le contratture dei muscoli peri-scapolari;
– a partire dal 2° mese è stato avviato un protocollo incentrato sul riequilibrio della cuffia dei rotatori con esercizi mirati al ripristino delle funzioni.
Dopo il periodo di riabilitazione, 172 pazienti su 250 hanno risolto il dolore e il fastidio della spalla, mentre per quelli che soffrivano ancora (78 atleti—31,2%) è stata eseguita una seconda risonanza magnetica per passare al trattamento chirurgico.
La gestione delle lesioni SLAP è ancora molto controversa e difficile poiché sono intervenuti diversi fattori che hanno dimostrato di influenzare negativamente gli esiti sia chirurgici che non: età del paziente, livello di attività, qualità dei tessuti molli, patologie concomitanti e la tecnica chirurgica.
Recentemente, è stato suggerito che diverse malattie, come il diabete, i disturbi della tiroide e le malattie infiammatorie intestinali, aumentino il rischio di rigidità e dolore postoperatori dopo la riparazione SLAP.
Questo studio descrive l’approccio al trattamento delle lesioni, considerando dapprima una metodologia conservativa (riabilitativa) per ottenere una spalla funzionante ma indolore e considerando invece l’approccio chirurgico solo per coloro che soffrono di dolore cronico post-riabilitativo.
Lo scopo di quest’indagine è quello di mostrare che oltre il 90% dei soggetti con lesioni SLAP sono stati in grado di ritornare al pieno delle loro attività sportive.